Caro Stato,
ti dedico questa lettera perché desidero farti pervenire il senso di disagio che mi accomuna a tanti altri italiani.
All'indomani dello pseudogolpe di Piazza San Marco hai gridato hai 4 venti il tuo sdegno per l'attacco(!?) secessionista. Non ti é stato sufficiente procedere ad un arresto/pestaggio degno dei migliori film hollywoodiani e minacciare pene esemplari. Sei anche riuscito, per mezzo di funzionari irresponsabili e di giornalisti assetati di scoop a gettare i semi per una prossima repressione facendo un tutt'uno tra veneti indipendentisti, neofascisti e cattolici integralisti.
In effetti hai colto nel segno la concordanza tra alcuni veneti, neofascisti e cattolici c'é senz'altro ma non in nome di un progetto eversivo che tu sai benissimo non esistere bensí in nome di valori come la battaglia antiabortista, la battaglia per l'identità ed il malcontento nei tuoi confronti.
D'altonde ti conosciamo bene: ogni volta che c'é stata una crisi hai tirato fuori dal cilindro un bel complotto.
Ed ecco che magistrati rampanti ed editorialisti di grido sono pronti ad avallare le tue tattiche strampalate.
Che degrado vivere in uno stato che incapace di difendere i cittadini dai veri delinquenti arriva ad organizzare dei veri e propri linciaggi nei confronti di chi dissente.
Caro Stato, ti sembra forse onesto da parte tua mettere sotto inchiesta, arrestare e perseguitare chiunque non si adegui ai tuoi desideri?
Ti sembra corretto dare una connotazione inquietante ed eversiva a qualsivoglia attività politica, economica o sociale non allineata ai tuoi criteri?
Non puoi certo negare di esserti fatto una pessima fama.
Chiedi in giro e domanda se c'é ancora chi ha fiducia in te.
Hai disintegrato l'iniziativa economica, burocratizzato ogni attimo della nostra vita, tassato i nostri risparmi come una sanguisaga.
Ed ora che fai? Vuoi dare 15 anni agli 8 di San Marco per un golpe che non ha mai avuto luogo?
L'unità nazionale sta più a cuore a noi che non a te che hai regalato le terre italiane a Tito infischiandoti delle migliaia di uomini, donne e bambini che venivano infoibati dai partigiani comunisti.
E' grazie al tuo operato che alcuni cittadini vedano l'Italia più come apparato oppressivo e burocratico che non come Patria.
Ma quanti telefoni intercetti? Quanti ordini di perquisizione firmi? Quanti cittadini metti sotto inchiesta?
Ma non ti vergogni?
In questo stato in cui i cittadini politically incorrect sono colpevoli fino a prova contraria ed i magistrati sono invece gli indiscutibili esecutori del tuo illimitato potere noi non ci riconosciamo e desideriamo esprimenre il nostro dissenso.
Caro Stato, combattici se vuoi ma cerca almeno di avere il coraggio di farlo a viso aperto e con mezzi politici legali.
Cari Compagni,
che tristezza per voi.
Dopo anni ed anni passati a manifestare in favore di tutti i popoli oppressi del mondo vi ritrovate ad aggredire i figli del popolo veneto.
Ma come potete conciliare le vostre prese di posizione in favore dei baschi , dei catalani e degli irlandesi quando poi prendete a legnate (impunemente!) proprio quelli che stanno subendo le angherie di uno stato centralista?
Che amarezza trovarvi cosě drammaticamente disorientati e sempre in famelica ricerca di fascisti, razzisti, nazisti da denunciare e si possibile da bastonare.
Che pena deve essere per voi il ritrovarvi a fare il lavoro dei celerini.
Voi che specialmente in Veneto non sapete cosa voglia dire stare all'opposizione, mentre vi fate uno spinello alla salute dei compagni baschi già vi preparate ad aggredire il prossimo sospetto fascista godendo dell'impunibilità che vi assiste ormai da anni.
Ma allora, visto che non vi decidete a scomparire e ci tenete a dire sempre la vostra, diteci almeno con chi state.
Con il popolo o con il potere, con gli oppressi o con gli oppressori, con i perseguitati o con gli inquisitori.
Cari Compagni trasformisti, fateci sapere!